Alzheimer, ci sono nuovi fattori di rischio che è bene conoscere subito: siamo ancora in tempo

Ci sono novità interessanti in merito allo studio sui fattori di rischio dell’Alzheimer. Ecco che cosa hanno scoperto i ricercatori.

Comprendere la correlazione tra l’Alzheimer e le sue cause scatenanti è il lavoro che i ricercatori conducono anche allo scopo di individuare, in futuro, la possibilità di curare una patologia che colpisce ogni anno tantissime persone in ogni parte del mondo. Provocando uno stravolgimento completo della loro vita e anche di quella dei loro cari.

Alzheimer, nuovo studio sui fattori di rischio
Fattori di rischio dell’Alzheimer, che cosa hanno scoperto i ricercatori – arabonormannaunesco.it

Si tratta di un lavoro tutt’altro che semplice ma non è il solo condotto in merito a questa malattia: si cerca infatti anche di capire quali siano i fattori di rischio ovvero quegli elementi che potrebbero predisporre ad ammalarsi di Alzheimer. Ed un recente studio ne ha evidenziato uno, in particolare, che potrebbe essere considerato preoccupante nel suo legame con lo sviluppo della malattia.

Scoperto un nuovo possibile fattore di rischio dell’Alzheimer

La novità è emersa in seguito ad uno studio condotto dai ricercatori del Lifecours Epidemiology of Adiposity and Diabetes Center dell’Università del Colorado e ad inizio maggio i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Endocrines. Si tratta di un nuovo tassello in merito alla comprensione della neuropatologia preclinica dell’AD, il cosiddetto morbo di Alzheimer, portato alla luce da Allison Shapiro, autrice dello studio e assistente professore di Pediatria ed Endocrinologia presso la School of Medicine dell’Università del Colorado, grazie ad una serie di prove preliminari.

Trovati marcatori dell'Alzheimer nei giovani con diabete
Correlazione tra giovani, diabete e Alzheimer – arabonormannaunesco.it

Dati che suggeriscono il potenziale di un fattore di rischio per lo sviluppo della patologia in una specifica tipologia di persone. Prima di spiegarlo occorre sottolineare che gran parte degli studi volti a scoprire la connessione tra Alzheimer e diabete, il focus della questione, si sono concentrati su gruppi di persone di età superiore ai 40 anni. Scoprendo che la probabilità di sviluppare demenza e possibile morbo di Alzheimer è del 60/80% superiore rispetto a persone della medesima età e senza il diabete.

L’ultimo studio invece ha indagato il medesimo collegamento prendendo come riferimento un gruppo più giovane, composto da 80 persone di età inferiore ai 25 anni. Ed utilizzando la scansione PET per individuare, concentrandosi sui biomarcatori del sangue, prove di un possibile sviluppo di malattie neurodegenerative.

Quanto emerso è importante: i giovani con diabete potrebbero affrontare un rischio “significativamente più elevato” di sviluppare, più avanti nel loro percorso di vita, la malattia di Alzheimer. Questo per via della presenza nei giovani con diabete di tipo 1 e 2, di specifici marcatori nel sangue che indicano i primi segni dell’Alzheimer, invece non presenti nei giovani non diabetici.

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