Alimenti per l’infanzia contaminati, occhio agli ingredienti a rischio: c’è l’allarme dei medici

Grave rischio contaminazione su alcuni alimenti per i bambini: i medici lanciano l’allerta. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

La presenza di contaminanti negli alimenti per neonati e bambini è diminuita negli ultimi 5 anni. Ma ultimamente i medici lanciano un nuovo allarme proprio su alcuni prodotti alimentari destinati a bambini.

Prodotti alimentari per bambini contaminati
Alimenti per neonati e bambini tossici: ecco a cosa prestare attenzione – arabonormannaunesco.it

Bisogna prestare molta attenzione soprattutto alla lista degli ingredienti: questo potrebbe essere molto rischioso per i vostri figli. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Alimenti per bambini contaminati: presta massima attenzione a ciò

Dalle analisi effettuate negli ultimi 5 anni dall’Ufficio per le ispezioni chimiche e veterinarie di Friburgo su oltre 700 campioni di prodotti per neonati e bambini fino a 3 anni, arrivano notizie non proprio positive. Dunque attenzione!

Alimenti per bambini contaminati: occhio agli ingredienti
Alimenti per l’infanzia contaminati, grande rischio: c’è l’allarme dei medici – arabonormannaunesco.it

Ad esempio per alcuni contaminanti come i furani c’è bisogno di ulteriori ricerche. Inoltre per quelli non ancora regolamentati sarebbe necessaria l’introduzione di valori limite, vista la particolare delicatezza del target di consumatori a cui sono rivolti. Ricordiamo che i contaminanti sono sottoprodotti indesiderati e potenzialmente dannosi che si formano durante il processo di produzione degli alimenti e per questo i regolamenti europei fissano per i cibi destinati all’infanzia dei limiti maggiori rispetto a quelli validi per gli altri alimenti.

Il furano è un contaminante classificato come potenzialmente cancerogeno su cui però l’Europa non ha ancora imposto un limite. Rispetto alle analisi precedenti, si registra una positiva tendenza alla diminuzione nei prodotti per l’alimentazione dei neonati e dei bambini, dovuto a una maggiore consapevolezza da parte dei produttori e una conseguente modifica dei processi di produzione. Le analisi condotte nel 2010 avevano rivelato livelli elevati di furano, soprattutto nei cibi complementari a base di carne o pesce e nei cibi complementari a base di verdure, dove i livelli più alti trovati erano rispettivamente di 123 µg/kg e 201 µg/kg.

Anche se questa volta sono stati trovati livelli compresi tra 5,9 µg/kg e 94 µg/kg. Il trend positivo dimostra che è possibile ridurre i livelli di furano attraverso modifiche ai processi di produzione. Ma i risultati delle indagini indicano anche che la composizione degli ingredienti potrebbe giocare un ruolo importante nella formazione di furano, così come di alchilfurani.

Inoltre, si deve prestare attenzione anche al 3-MCPD, al glicidolo e ai loro esteri di acidi grassi. Infatti queste sostanze indesiderate che possono formarsi durante il processo di raffinazione di grassi e oli commestibili quando vengono esposti a temperature elevate. Il 3-MCPD è sospettato di causare tumori, mentre il glicidolo possiede proprietà genotossiche ed è classificato come probabilmente cancerogeno.

Ci sono poi i PAK, categoria di composti che possono formarsi dalla combustione incompleta di materiali organici come carbone, petrolio, legno o altre parti vegetali. Alcuni di questi, come il benzo(a)pirene, sono classificati come cancerogeni per l’uomo. Il regolamento europeo 2023/915 stabilisce un limite massimo di 1,0 µg/kg per la somma dei PAK benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene e crisene in alimenti per l’infanzia. Ma nei prodotti analizzati non sono stati rilevati limiti superiori. Dunque presta molta attenzione ai prodotti alimentari che acquisti per i tuoi piccoli, ne va della loro salute.

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