Addio controlli del Fisco per i forfettari, ma solo per un anno: le novità sul concordato preventivo

Tutti i forfettari possono esultare, visto che potranno dire addio ai controlli del Fisco. La misura, però, vale solo per un anno: ecco le novità. 

Le partite IVA a regime forfettario comprendono quella categoria di contribuenti autonomi che possono beneficiare di uno regime fiscale semplificato. Questo è stato introdotto con l’obiettivo di facilitarne la gestione per alcuni contribuenti andando ad offrire tariffe forfettarie e agevolazioni contabili.

Addio controlli forfettari con il concordato preventivo
I forfettari potranno evitare i controlli del Fisco per un anno (Foto Ansa) – Arabonormannaunesco.it

Questo tipo di regime contabile può essere applicato solamente a specifiche categorie di attività professionali ed imprenditoriali. Tutti gli operatori di tale settore pagheranno un’imposta sostitutiva calcolata su un reddito presunto che non tiene conto dei ricavi effettivi. Una particolarità che semplifica la dichiarazione dei redditi e riduce quella che è la complessità contabile. Sono altri, poi, i vantaggi previsti da chi adotta il regime in questione.

Infatti, i forfettari sono esclusi dall’applicazione dell’IVA sulle loro fatture, ciò significa che non dovranno versarla sugli incassi, né possono detrarla pagata sugli acquisti. Per aderire a questo regime i compensi annuali non devono superare gli 85mila euro. Chi, nel corso di quest’anno, va oltre il dato dovrà adottare il regime ordinario successivamente. Adesso, inoltre, per tutte le partite IVA forfettarie c’è un nuovo beneficio, visto che potranno evitare i controlli del Fisco.

Forfettari, addio ai controlli del Fisco: il provvedimento ha la durata di un anno

Il concordato preventivo per i contribuenti forfettari presenta alcune peculiarità rispetto agli altri lavoratori autonomi. La riforma del 25 gennaio ha introdotto la possibilità di sottoscrivere un accordo fiscale presuntivo per le imposte da pagare nei successivi due anni, ma con una differenza significativa per i forfettari nel 2024. Quindi, mentre per gli altri contribuenti il concordato preventivo sarà biennale già dal 2024, per i forfettari sarà valido solo per un anno nel medesimo periodo.

Come funziona il concordato preventivo per i forfettari
Come funziona il con cordato preventivo per i forfettari (Foto Ansa) – Arabonormannaunesco.it

A partire dal 2025 anche i forfettari potranno beneficiare di un concordato biennale, andando dunque ad equipararsi agli altri contribuenti. Con questo concordato preventivo, l’Agenzia delle Entrate propone un imponibile presuntivo basato sui dati forniti dal contribuente e quelli presenti nell’Anagrafe Tributaria. Se l’interessato accetta l’accordo, pagherà le tasse in base a questo.

Ovviamente, se si acconsente a tale accordo non si terrà conto dei ricavi effettivi, con la garanzia di evitare i controlli fiscali durante il concordato. Per i forfettari, l’accordo preventivo del 2024 sarà annuale, offrendo una proposta valida solo per quell’anno. Dal 2025, la durata si estenderà a due anni, in linea con gli altri contribuenti.

Bisogna comunque notare che non è possibile venire meno all’accordo, a meno che il fatturato reale non sia almeno il 60% inferiore a quello concordato. Alcune cause ostative, tuttavia, potrebbero impedire l’accesso alla riforma. Tra questi troviamo debiti erariali superiori a 5.000 euro, mancata presentazione della dichiarazione dei redditi nei tre periodi d’imposta precedenti e adesione a regimi fiscali di vantaggio nell’anno precedente a quello della proposta di concordato.

L’adesione all’accordo preventivo non esclude gli adempimenti fiscali regolari, come può essere la presentazione della dichiarazione dei redditi, la numerazione e conservazione delle fatture, la certificazione dei corrispettivi, la fatturazione elettronica e altri obblighi di legge. La fuoriuscita dal concordato avviene se il contribuente modifica l’attività svolta, a meno che il nuovo settore non abbia lo stesso coefficiente di redditività. Infine, sarà possibile uscire dal concordato anche in caso di cessazione dell’attività.

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