Grazie ai numerosi progressi della medicina, oggi 9 donne su 10 guariscono dal tumore al seno individuato precocemente.
Dal 1900 ad oggi, la ricerca sul tumore al seno ha segnato una storia di grandi successi. Dagli esordi della chirurgia alle terapie mirate, ogni progresso ha portato speranza di guarigione a moltissime donne affette da questa malattia. Dalla chemioterapia adiuvante negli anni ’70, alla quadrantectomia di Umberto Veronesi negli anni ’80 e ai farmaci come il tamoxifene e il trastuzumab negli anni ’90, le prospettive di guarigione sono migliorate notevolmente.
Oggi, infatti, con test genetici avanzati, è possibile personalizzare i trattamenti per ogni paziente, offrendo una cura più mirata e meno invasiva rispetto a un solo decennio fa. Questa continua ricerca è fondamentale per dare speranza alle donne che affrontano questa battaglia.
Una lotta, questa, che oggi ha raggiunto traguardi dapprima inimmaginabili. Basti pensare che un tumore al seno individuato precocemente offre ottime prospettive di guarigione: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi supera l’87%. Questo dato non è solo un traguardo, ma sottolinea quanto questo male oscuro oggi non sia più un mistero per la medicina. Da qui l’importanza di sottoporsi a screening regolari e di intercettare i primi sintomi, fondamentali per una diagnosi precoce.
I primi sintomi del tumore al seno
Il tumore al seno, anche nei primi stadi, manifesta alcuni segnali a cui sarebbe bene prestare la giusta attenzione. Il primo sintomo per la maggior parte delle donne è la scoperta di un nodulo o di un’area ispessita. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi, circa il 90%, non si tratta di un tumore.
Altri possibili disturbi associati al tumore al seno includono la presenza di alterazioni, arrossamenti o retrazioni del capezzolo, nonché perdite di liquido da uno di essi. Oltre a questo, possono presentarsi noduli o gonfiori sotto le ascelle, rientranze o avvallamenti sulla pelle del seno, irritazioni cutanee o modificazioni della pelle come la comparsa di buccia d’arancia. Infine, anche se il dolore al seno non è direttamente correlato alla presenza di un tumore, non dovrebbe essere trascurato.
Secondo gli esperti, è consigliata una mammografia ogni 2 anni per le donne tra i 50 e i 69 anni, nonché l’autopalpazione fin dalla giovane età e, non meno importante, uno stile di vita salutare. In merito a questo, un’altra importante scoperta ha fatto emergere come una dieta bilanciata, povera di grassi e zuccheri e ricca di fibre e vegetali, associata a regolare esercizio aerobico, possa ridurre il rischio di sviluppare il tumore del seno del 40%.