Quaranta secondi. Solo un breve lasso di tempo, ma sufficiente a strappare via una vita promettente e vibrante come quella di Willy Monteiro Duarte. È con questo potente messaggio che il nuovo film di Vincenzo Alfieri, “40 Secondi”, ha fatto il suo debutto al Giffoni Film Festival, accogliendo il pubblico in un silenzio carico di emozione. Prodotto da Eagle Pictures e ispirato alla tragica storia del giovane capoverdiano assassinato a Colleferro il 6 settembre 2020, il film narra la drammatica vicenda in cui Willy perse la vita mentre cercava di difendere un amico durante una lite.
Il film è tratto dall’omonimo libro di Federica Angeli, “40 secondi. Willy Monteiro Duarte. La luce del coraggio e il buio della violenza”, e ripercorre le ventiquattro ore che precedono il tragico evento. Durante la presentazione, un’attivista di Roma ha commentato: “Grazie per questo film, raccontare la storia di Willy era necessario, ne abbiamo parlato anche a scuola”. Le parole rispecchiano una necessità condivisa di affrontare le tematiche di violenza giovanile e indifferenza sociale che permeano la nostra società.
Il cast e la produzione del film
Il cast del film è composto da attori di talento, tra cui:
- Francesco Gheghi
- Enrico Borello
- Francesco Di Leva
- Beatrice Puccilli
- Sergio Rubini
- Maurizio Lombardi
Le riprese continuano attualmente a Roma e nei suoi dintorni. Roberto Proia, di Eagle Pictures, ha sottolineato l’importanza di portare nuovamente alla luce storie esemplari che parlano di realtà quotidiane affrontate dai giovani: “Non c’è soltanto un Willy Monteiro, ci sono Willy Monteiro tutti i giorni”. Questa frase evidenzia come la violenza e l’ingiustizia non siano fenomeni isolati, ma piuttosto una problematica sistemica che colpisce molti.
La visione del regista
Il regista Vincenzo Alfieri ha inizialmente espresso delle riserve riguardo alla realizzazione di un film su una storia così conosciuta, temendo che l’argomento fosse già stato trattato in modo superficiale. Tuttavia, ha poi realizzato che la verità dietro la vita di Willy era ancora sconosciuta a molti e che c’era un forte bisogno di raccontarla. “Quando si è molto giovani ci si sente immortali e non è così, spesso le cose vanno male”, ha detto Alfieri, portando l’attenzione su una realtà spesso trascurata. Willy non è solo un eroe, ma un giovane normale che ha compiuto un gesto umano, cercando di fermare una rissa tra due persone, di cui una era un suo amico.
L’importanza del messaggio
Il tema dell’indifferenza, che emerge con forza nel film, è un aspetto cruciale della nostra società contemporanea. Alfieri ha affermato che viviamo in un’epoca in cui il rispetto è sempre più raro e dove la vita umana sembra aver perso valore. “Le persone muoiono con una facilità con cui forse si moriva prima della Prima guerra mondiale”, ha commentato, suggerendo che, nonostante i progressi, stiamo tornando indietro in termini di valori umani e sociali.
Proia ha ulteriormente enfatizzato il messaggio del film, collegandolo alla memoria di altre vittime come Andrea Spezzacatena, sottolineando l’importanza di onorare le loro vite attraverso la narrazione cinematografica. “Il vero assassino in questa storia è l’indifferenza”, ha detto, richiamando l’attenzione sulla responsabilità collettiva di affrontare e combattere l’apatia verso la violenza e la sofferenza altrui.
Francesco Gheghi, uno degli attori, ha messo in evidenza la dolorosa realtà che alcuni individui come Willy e Andrea diventano simboli del dolore di molte altre vite e storie non raccontate. “Willy prima di essere un ragazzo morto, ha avuto una vita, c’è stato un racconto, ci sono stati dei sorrisi”, ha detto, esprimendo l’importanza di ricordare la persona al di là della tragedia. Il cinema, secondo Gheghi, ha la capacità di unire le persone e di promuovere un messaggio di umanità e amore.
Infine, Justin De Vivo, che interpreta Willy, ha condiviso il suo profondo legame con il personaggio: “Questo film mi ha lasciato una parte di Willy. Spero di averlo elogiato al massimo”. Le sue parole riflettono la responsabilità e l’onore di rappresentare una vita così significativa e dolorosa.
“40 Secondi”, in uscita nelle sale il 20 novembre, non è solo un film, ma un potente richiamo alla riflessione, un invito a guardare oltre l’indifferenza e a riconoscere le vite spezzate come quella di Willy, affinché tragedie simili non si ripetano più. La storia di Willy, come molte altre, deve servire da monito e da spinta verso un cambiamento sociale fondamentale.